23 Maggio 1992… Avevo 14 anni quando vidi in TV quella che sarebbe diventata la “strage di Capaci”, in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Ricordo ancora il dolore e l’incredulità davanti a quelle drammatiche immagini di quel tratto di autostrada trasformato in un inferno di terra, corpi e lamiere. Dopo qualche anno ebbi la fortuna di andare a Palermo in gita scolastica e di percorrere quel tratto di autostrada ricostruita e di vedere quell’albero piantato sotto casa di Falcone… C’era ancora l’esercito a presidiare quei posti. Ho ancora i brividi. Ricordo l’orgoglio e quel senso di riconoscenza che provai in quel giorno verso tutte le donne e gli uomini che hanno innaffiato col loro sangue la nostra libertà. Persone che hanno lottato contro lo stesso Stato pur di difendere la verità. A questo proposito Paolo Borsellino, parlando della morte di Falcone, diceva che la mafia aveva solo completato un’opera iniziata dallo Stato nel 1988… Ma l’Italia non impara mai dai propri errori anzi, si sforza di farne sempre di nuovi. Ad ogni livello, anche nel nostro piccolo. E si continua a “saltare in aria” ogni volta che non abbiamo il coraggio di denunciare le ingiustizie, piccole o grandi che siano; ogni volta che preferiamo voltarci dall’altra parte davanti ad un sopruso; ogni volta che scegliamo ciò che ci fa comodo e ci conviene piuttosto ciò che è giusto; ogni volta che rinunciamo a batterci per la giustizia dicendo che tanto sarebbe inutile; ogni volta che scegliamo la mediocrità invece dell’eccellenza… Mi auguro che l’esempio di questi nostri martiri ci faccia riscoprire un Popolo, pronti a sostenere i più deboli e a non rinunciare mai a difendere la verità. Ad ogni costo.
Anche per questo, intendo proporre in uno dei prossimi Consigli Comunali di intitolare la nuova Piazza di Stella (lottizzazione Vallorani) proprio a “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” con una bella cerimonia con le scuolaresche e la Cittadinanza da fare nel prossimo maggio 2017, in occasione del 25esimo anniversario della Strage di Capaci. E magari per l’occasione potremmo far erigere in piazza un monumento su cui scrivere “Senza memoria non c’è futuro!”.
Pensiamoci!