Settembre è sinonimo di ripartenza. Dopo la pausa estiva, infatti, torniamo alle nostre attività, alle nostre abitudini, alla nostra quotidianità…
E penso ai tanti alunni che in questi giorni sono tornati sui banchi di scuola, carichi di entusiasmo, di aspettative, di speranze. A noi “adulti” il compito di non deluderli, di suscitare in loro – ognuno con il proprio ruolo (genitori, insegnanti, educatori, amministratori, etc) – quella voglia di sapere e di non accontentarsi mai che dovrà accompagnarli in tutta la loro vita.
In un momento storico in cui stiamo mettendo in discussione tutto quello che con fatica ed enormi sacrifici i nostri nonni e i nostri padri ci hanno lasciato in eredità, credo che la scuola sia un punto fermo su cui ricostruire il nostro domani, l’unica via di fuga per uscire da questo Medioevo 2.0 in cui ci stiamo colpevolmente impantanando.
In questo senso, danno speranza le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato ieri a Taranto per la consueta cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. Ha parlato di scuola come “grande questione nazionale” e, soprattutto, ci ha esortato a “non smettere mai di chiederci in che modo sia possibile investire di più, e sempre meglio, nella scuola”.
A lavoro, dunque, per fare in modo che la scuola – uno dei passaggi più importanti e delicati della nostra vita – non resti solo un “luogo” ma diventi la vera grande opportunità per i nostri figli, per i nostri giovani, per i nostri concittadini.
Buon lavoro a tutti!