11 Settembre: cerimonia di “posa della prima pietra” del nuovo Oratorio Parrocchiale

Alla presenza di Sua Eccellenza Mons. Giovanni D’Ercole, lo scorso venerdì 11 settembre si è svolta la cerimonia della posa della “prima pietra” del nuovo complesso parrocchiale per le attività pastorali. Erano presenti, oltre al Parroco Mons. Bernardo Domizi e al Viceparroco Don Paolo Simonetti, anche la ditta ElettroStella che seguirà i lavori e diversi fedeli accorsi per l’occasione.

Di seguito, il testo del mio intervento di saluto.

“Porto il saluto dell’Amministrazione Comunale di Monsampolo a Sua Eccellenza Mons. Giovanni D’Ercole, al Parroco Mons. Bernardo Domizi e al Vicario Parrocchiale Don Paolo Simonetti.

Estendo – con piacere – questo mio saluto anche ai Tecnici e ai Progettisti dello Studio Caioni, a tutta l’impresa Elettro Stella, insieme alle Cittadine e ai Cittadini presenti qui questa mattina.

Oggi è una mattinata importante per la nostra piccola Comunità, oserei dire anche “storica” per certi versi, in cui ci ritroviamo ad assistere ad un momento unico ed irripetibile: la posa della prima pietra del complesso per le attività del Ministero Pastorale delle nostre Parrocchie.

Non solo – e non tanto – perché non capita tutti i giorni di assistere ad una cerimonia del genere (l’ultima qui c’era stata al momento della costruzione di questa Chiesa e di questo complesso parrocchiale nel 1968) ma soprattutto perché oggi mettiamo la prima pietra dei nostri nuovi locali parrocchiali.

Nuovi locali e nuovi spazi che abbiamo sognato per anni e che oggi, grazie ai fondi messi a disposizione dalla CEI e dalla Parrocchia, all’intervento prezioso del nostro Vescovo e soprattutto, all’impegno e – permettetemelo – con alla solita “testardaggine” del nostro Don Bernardo, inizia a prendere forma e fra qualche mese diventerà una splendida realtà.

E dopo tanti anni di servizio ed impegno in questa Parrocchia, sono particolarmente felice ed onorato di essere qui in veste di Sindaco, col mio nome scritto su quella pergamena, per dare il via al rinnovamento di questi spazi che – come è capitato anche con me – hanno accolto centinaia e centinaia di giovani di questa Comunità ed hanno rappresentato un punto di riferimento nella crescita umana e spirituale di tante generazioni di monsampolesi.

E sono particolarmente orgoglioso che questo avvenga in un momento storico difficile, in una fase di passaggio epocale per la nostra Società; in cui è sempre più complicato costruire relazioni autentiche, in cui l’IO sembra prendere il sopravvento sul NOI e in cui è sempre più facile perdere la speranza e la fiducia nel futuro.

In questo quadro dalle tinte fosche, però, ecco che momenti come questo diventano stelle polari per le nostre Comunità, luci che illuminano il nostro cammino.

Momenti in cui, come quel 27 luglio 1968 quando venne posta la prima pietra di questa Chiesa, vogliamo dare l’ennesima dimostrazione di sapere e di voler guardare avanti: e non solo raccogliamo la sfida di questo presente ma rilanciamo con un’opera che diventerà il nostro laboratorio di futuro, in cui crescere e accompagnare le nuove generazioni.

E sono certo, conoscendo la mia gente e i miei concittadini che anche questa volta, come quel 1968, sapremo farci trovare pronti a questa sfida importante e con impegno e passione sapremo essere all’altezza di questa sfida.

Fiducioso e impaziente di vedere finalmente operativo questo complesso, voglio RINGRAZIARE, a nome mio e di tutta la nostra Comunità, tutti coloro che hanno creduto e collaborato in questo progetto: la Conferenza Episcopale Italiana, il nostro Vescovo, i Tecnici e i Progettisti, le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavoreranno in questo e per questo cantiere.

Soprattutto, però, permettetemi di ringraziare il nostro Don Bernardo che prima di tutti noi ha immaginato tutto questo e che, con forza e determinazione, così come ha già fatto per il recente restauro dell’Abbazia di San Mauro, ha saputo trasformarlo in realtà.

“Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo”, diceva San Giovanni Bosco e credo che questo possa essere il nostro motto in questa avventura ed anche l’augurio che voglio fare alle nostre Comunità parrocchiali: piedi ben piantati a terra ma cuore e mente verso l’infinito e oltre.

Lo dobbiamo a chi ci ha preceduto, a chi ci cammina affianco e a chi verrà dopo di noi.”